Amministrative e referendum: unità e cambiamento
- Andrea Martella
- 31 mag
- Tempo di lettura: 3 min

Domenica e lunedì scorsi si è votato in 126 Comuni italiani, quattro dei quali capoluoghi di provincia. È vero: le elezioni amministrative sono elezioni amministrative, e non sempre è corretta fare valutazioni più estese rispetto al loro specifico esito. In questo caso, però, dal fatto che le coalizioni costruite attorno al Partito democratico hanno vinto al primo turno a Genova e a Ravenna , e si sono affermate anche in altre realtà del Paese, alcune lezioni si possono trarre.
Della prima farebbero bene ad accorgersi la destra, il governo Meloni e la maggioranza che lo sostiene: un conto sono i sondaggi, sventolati in continuazione come un successo, e un altro conto è la realtà, che si incarica di affermare ben altro. Se l'economia, il lavoro, la sanità, la scuola, la sicurezza, non funzionano – come peraltro hanno dimostrato i dati Istat di qualche giorno fa – le persone se ne accorgono nella vita di ogni giorno e il loro voto lo esprimono anche in base a questo.
Altre lezioni devono saperle cogliere, invece, il centrosinistra. La prima è di non cadere mai nella rassegnazione , perché la destra, questa destra, non è un destino. Competere per vincere si può . A condizione, certo, che si riesca a fare quel che sia a Genova sia a Ravenna si è saputo fare: costruire coalizioni larghe, plurali e inclusive . E definire programmi concreti , attorno ai quali presentare ai cittadini candidatura sia civiche sia politiche, caratterizzate da credibilità e competenza .
L'importante, insomma, è essere uniti e guardare avanti, nel segno della concretezza e al tempo stesso avendo una visione del futuro . Unità e cambiamento : queste sono le parole chiave da tenere con sé e mettere in pratica.
In Veneto stiamo lavorando, con pazienza e determinazione, esattamente in questo modo. Se il centrodestra, da tempo paralizzato da lotte gut e tentativi di forzare le regole su dati delle elezioni regionali e terzo mandato, il suo candidato lo sceglierà a Roma proprio per mettere a tacere le sue contraddizioni interne, noi stiamo costruendo una coalizione ampia , capace di mettere insieme forze politiche, civiche e associative.
Insieme, attorno ad un programma che al centro ha lavoro , sanità , giovani , sostenibilità e sviluppo economico , sono già il Partito democratico, Il Movimento 5 stelle, Allenza Verdi e Sinistra, + Europa, Volt, Veneto Vale, il Veneto che vogliamo, Psi e Movimento socialista liberale. Con Azione e Italia Viva il dialogo è aperto, nella convinzione che la nostra regione ha bisogno di un'alternativa vera , che le restituisce energie e prospettive dopo l'esaurimento del ciclo trentennale di governo della destra.
Il lavoro sta procedendo ea breve presenteremo la nostra proposta in modo compiuto. Senza per questo tralasciare, ovviamente, i prossimi appuntamenti, a cominciare dai referendum dell'8 e 9 giugno , in occasione dei quali votare cinque “Sì” è per noi l'occasione – a proposito di “guardare avanti” – non per discutere del passato, ma per affrontare le difficoltà del presente, per proteggere il lavoro , contrastare la precarietà , rafforzare i diritti e riconoscere la cittadinanza a chi già vive e lavora da noi.
Anche così procederemo sulla strada di quell'alternativa vera e credibile di cambiamento , nel segno del benessere sociale e di uno sviluppo equo e sostenibile , che vogliamo offrire alle cittadine e ai cittadini del Veneto.


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